Partecipiamo al Festival dell’OutSider Art dal 30 settembre al 2 ottobre. Saremo presenti a Palazzo Farnese con le nostre creazioni.
Il Festival dell’Outsider Art e dell’Arte Irregolare nasce nel 2016 da un’idea del Nuovo Comitato il Nobel per i Disabili e il Dipartimento di Salute Mentale di Bologna. Un progetto innovativo che nel corso degli anni si è sviluppato grazie al lavoro di un’ampia rete di professionisti che si è costituita tra le maggiori realtà italiane che si occupano di arte Outsider e Irregolare.
Dopo i primi tre anni nei quali il Festival è stato ospitato presso la libera Università di Alcatraz (Gubbio – PG) è emersa l’esigenza e la volontà di aprirsi ad un contesto più ampio e cittadino così nel 2019 il Festival è diventato itinerante. La prima città ad ospitarlo è stata Verona (Memoria futura), successivamente Bologna con un’edizione diventata interamente online (Artemente. Differenti vie di accesso alla bellezza). Nel 2021 è stato il turno della città di Torino (Sono altro. Sono altrove) e quest’anno Piacenza.
Diversi sono gli eventi che compongono il Festival dell’Outsider Art e dell’Arte Irregolare.
Visitando la mostra curatoriale – presso la Galleria Biffi Arte – si potranno scoprire artisti che lavorano fuori dalla cultura artistica ufficiale. Una produzione espressiva indipendente, dove lo spirito creatore si manifesta spontaneamente, ignorando correnti artistiche e tecniche, che inventa da sé le proprie regole e il proprio vocabolario per poter rappresentare una necessità interiore.
Palazzo Farnese invece ospiterà le altreproposte culturali in programma. Lo spazio dedicato agli atelier / collettivi d’artisti e gallerie d’arte, sarà l’occasione per mettere in connessione competenze ed esperienze, dare forza ai progetti già attivi sui vari territori, avviarne di nuovi. Il convegno sarà un importante opportunità di informazione e riflessione – con la guida di esperti – sui temi dell’Art Brut, Outsider Art e dell’Arte Irregolare. Durante i talk/conversazione, si avrà l’opportunità di approfondire e di confrontarsi su temi ogni anno differenti, accompagnati da professionisti ed esperti del settore.
Quest’anno si avrà anche l’occasione di vedere esposti sulle fiancate degli autobus opere realizzate da artisti di atelier e collettivi d’arte sia italiani che stranieri, che si sono misurati con il tema del Festival. Un’azione urbana un momento di “invasione” della città stimolo per nuovi
sguardi. Un modo inedito di coinvolgere i cittadini di Piacenza, E poi ancora, musica, visita guidata alla mostra e aperitivo.
Ogni anno i temi trattati durante le giornate del Festival sono differenti e sono scelti in
base alla storia e alla vocazione della città ospitante.
Il Festival di quest’anno ha come fil rouge la scoperta di ciò che rende unico un luogo, la
sua specificità, il suo principio fondante, la sua manifestazione al mondo, il suo Genius
loci (lo spirito del luogo, la sua anima) e come questo si leghi al lavoro di artisti che
hanno sentito – e sentono – la necessità di rappresentare la propria appartenenza ad
esso e ciò che significa appartenervi.
Una lenta esplorazione lungo le sponde del fiume Po, tra le sue nebbie, gli orizzonti infiniti e la poetica di questi luoghi contesi tra le acque e la pianura. Un viaggio in pianura dove è facile perdere l’orientamento. In estate perché lo sguardo si perde nella profondità degli spazi e del cielo. In inverno, invece, perché l’orizzonte è spesso celato dalle nebbie che permettono una vista molto ridotta. Quello che appare lungo la linea dell’orizzonte sembra sempre troppo lontano e irraggiungibile, oppure ha un contorno sfumato, un’ombra, qualcosa di indefinito e indefinibile. In entrambi i casi ha la qualità del miraggio. Un legame tra terra ed individuo indissolubile che forgia e trasforma il carattere di entrambi.