Sogno d’Estate “Majakovskij”


11 GIUGNO 2023 – ORE 19:30 – 22:30
Sogno d’Estate – Abbazia dei Santi Fabiano e Sebastiano
via Mongiorgio, 4/a
Badia di Monte San Pietro

L’evento fa parte di Bologna Estate 2023, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Territorio Turistico Bologna-Modena.

Ippodromo di Mosca, 13 maggio 1929. La giovane attrice Veronika Polonskaja incontra l’uomo che cambierà radicalmente la sua vita. Si tratta del poeta Vladimir Majakovskij.
Lui è un intellettuale all’apice della fama, un’autorità indiscussa, lei una ragazzina appariscente ed un po’ ingenua. La scintilla scatta inevitabile. Veronika, sposata troppo giovane con un uomo che condivide con lei soltanto la professione di attore, diventa ladonna segreta del poeta. Dopo un breve periodo iniziale in cui il rapporto tra i due vivemomenti di intensa, depensata felicità inizia però una spirale distruttiva che li risucchia nun vortice di incontri, partenze, confessioni, litigi.
Un periodo fosco e difficile che terminail 14 aprile del 1930 con il suicidio del poeta. Nell’immenso coro di voci che si innalzanodopo la sua morte – a vanificare per sempre l’ordine di non fare pettegolezzi dato da Majakovskij stesso nella sua celebre lettera di addio – la flebile voce di Veronika cidescrive la persona nella maniera più genuina attraverso il ritratto del suo amore infelice.Il suo racconto parla di un uomo in crisi e in lotta con i fantasmi della stanchezza creativae della morte: infantile, irascibile, aggressivo, spesso patetico, che trova nel rapporto conlei un filo a cui appigliarsi. Un filo tenue, un’illusione, che non potrà salvarlo. La morte di Majakovskij segna indelebilmente la vita di Veronika provocandole un trauma spaventosodal quale, per molto tempo, non riesce a risollevarsi.
Solo otto anni dopo quell’evento, susollecitazione delle autorità sovietiche, la Polonskaja scrive le memorie dalle quali è trattoil nostro monologo.
E anche queste memorie seguono un destino beffardo. Troppo lontane, nella loro autenticità, dalla sciatta vulgata che la Russia staliniana stavaapprontando per celebrare, a guisa di monumento, una delle sue voci letterarie piùproblematiche, esse rimarranno dimenticate per mezzo secolo, sepolte dal 1938 nei fondidel museo Majakovskij. Verranno pubblicate in Unione Sovietica soltanto alla fine deglianni ‘80 e sono, tuttora, pagine rarissime.

Un grazie particolare ad Agathe Vramant per i preziosi consigli sulla pronunciadelle parole in lingua russa

Il monologo narra di fatti realmente accaduti e i suoi protagonisti sono personaggi realmenteesistiti, quasi tutti importanti intellettuali nella Russia post-rivoluzionaria.

Vladimir Vladimirovič Majakovskij
Nato a Bagdadi in Georgia nel 1893, dopo la morte del padre si trasferì a Mosca dove continuògli studi ginnasiali fino al 1908. Nel 1911 entrò nella scuola di pittura, scultura e architettura diMosca. Qui conobbe il pittore D. Burjuk che lo incoraggiò alla poesia e lo mise in contatto con ilgruppo dei futuristi. Con la sua prepotente personalità divenne presto la figura centrale delgruppo. Dopo la rivoluzione, da lui accolta con entusiasmo, fu membro dell’IZO, sezione dellearti figurative del commissariato per l’educazione pubblica.
In questo periodo di intensa attività organizzativa compì numerosi viaggi all’estero. Nel 1925 fuin America.
Il 14 aprile 1930 Majakovskij a Mosca si tolse la vita con un colpo di pistola. La sua produzionepoetica e letteraria, enorme, è di fondamentale importanza e di livello assoluto.

Veronika Vitoldovna Polonskaja
Nata nel 1908, figlia di Vitol’d Polonskij, un famoso attore del cinema muto e di un’attrice diteatro. Nel 1925 sposa l’attore Michail Jansin. Termina nel 1927 la scuola del MChAT ed entra afar parte della compagnia con la quale lavora fino al 1935. Successivamente continua la suacarriera di attrice recitando in alcuni film (tra cui “Guerra e Pace”) e presso il Teatro Ermolov diMosca dove va in pensione nel 1973. Una pensione misera. Muore a Mosca nel 1994 in unospizio per artisti senza che la Russia le abbia mai dato la vita dignitosa che Majakovskij avevachiesto per lei nella sua famosa lettera testamento.

Personaggi significativi citati nel testo

Osip Maksimovič Brik
– Scrittore e studioso formalista, Osip Brik fu il leader del gruppo delLEF (Fronte di Sinistra per le Arti) e l’editore del periodico Novyi LEF. Marito di Lilja Briknutrì un affetto ed una ammirazione smisurati per Majakovskij che, tra l’altro, gli feceroaccettare di buon grado la lunga ed
esplicita relazione tra sua moglie Lilja e il grande poeta, che terminò agli inizi del ‘20.

Valentin Petrovic Kataev
(citato solo come Kataev) – Iniziò la sua carriera letteraria primacome poeta e poi come corrispondente di guerra. Nella Mosca post-rivoluzionaria collaboròa giornali e riviste satiriche.
Come prosatore esordì nel 1924 con “L’Isola di Erendorf” che racconta di una possibilerivoluzione mondiale. Scrisse raccolte di racconti umoristici come: “Il più ridicolo” (1927) eopere di esaltazione del passato e del futuro comunista.

Lilja Jur’evna Brik
– Figura intellettuale di grande spicco oltre che donna di grande bellezzae fascino, fu moglie di Osip Brik ed ebbe una lunga storia d’amore con Vladimir Majakovskijche si concluse prima che egli conoscesse Veronika Polonskaja. Nel monologo non viene maicitata ma il suo nome appare nella famosa lettera-testamento diretta al governo insieme conquello della Polonskaja stessa e dei familiari di Majakovskij.

A cura di Andrea Anconetani – Nuovi Linguaggi

COME ARRIVARE ALLA BADIA
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Monte San Pietro dista da Bologna circa 14 Km.

Dall’autostrada A1:
uscire a Bologna-Casalecchio; seguire la strada statale 569 in direzione Bazzano e la strada provinciale 26 Valle del Lavino in direzione Tolè.
La Badia si trova a circa 10 Km dopo il centro abitato di Calderino.

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